Lùmina

Sebastiano Mancuso si muove nel panorama teatrale dando vita un'arte scenica profondamente radicata nelle tradizioni archetipiche e ancestrali, un teatro che aspira a risvegliare la memoria collettiva dell'umanità attraverso la drammatizzazione dei miti fondamentali e dei riti primordiali. La sua visione artistica si fonda su un'intima convinzione che il teatro possa servire come ponte tra il trascendente e l’immanente, un luogo sacro dove le saggezze antiche incontrano le indagini dell'anima contemporanea. Nel 2005, inizia formalmente il suo percorso alla scuola d'arte drammatica "Umberto Spadaro" del Teatro stabile di Catania. Sotto l'ala protettiva del maestro Lamberto Puggelli, si diploma nel 2008, periodo durante il quale il suo universo artistico si arricchisce grazie agli incontri con maestri di fama internazionale come Nair karunakaran Kalamandalam, Mamadou Diume, Ferruccio Soleri e Marise Flach. Queste interazioni gli permettono di immergersi nel teatro Katakali, nel teatro animista senegalese, nella Commedia dell'Arte e nel mimo, arricchendo la sua palette espressiva. L'incontro con lo psicodramma segna una svolta nel suo percorso, introducendo alle profondità dell'inconscio collettivo e individuale. La sua metodologia si evolve per includere tecniche di drammatizzazione che esplorano archetipi, processi di individuazione e la danza tra coscienza e inconscio, attraverso un approccio che fonde il gioco scenico con l'introspezione profonda, abbracciando termini e concetti gnostici, alchemici e sciamanici, vedendo il teatro come un luogo di trasformazione e guarigione, dove l'alchimia del palcoscenico converte le esperienze umane in oro spirituale e la gnosi diventa una rivelazione che vede l'artista come un mediatore tra mondi visibili e invisibili. Le sue produzioni sono un viaggio attraverso simboli e archetipi, invitando il pubblico a esplorazioni interiori e a confrontarsi con le proprie ombre e luci, in uno spazio sacro dove il teatro diventa rito, e il rito, a sua volta, si trasforma in teatro. I suoi spettacoli testimoniano il potere del teatro di operare come un crogiolo alchemico, dove le storie personali e collettive si fondono e si trasfigurano, offrendo visioni di guarigione e integrazione. Nel suo approccio unico, il teatro è non solo intrattenimento ma un percorso iniziatico, una pratica spirituale che riconnette l'individuo all'universale, alla terra, e al divino.